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Dengue

INFORMAZIONI GENERALI

La Dengue è una malattia causata da cinque virus molto simili (DenV-1, DenV-2, DenV-3, DenV-4 e DenV-5) e trasmessa all’uomo attraverso le punture di zanzare infette della specie Aedes, in particolare Aedes Aegypti ed Aedes Albopictus. E’ una malattia conosciuta da oltre due secoli ed è particolarmente diffusa in aree tropicali e subtropicali durante e dopo le stagioni delle piogge. Circa 3 miliardi di persone in tutto il mondo vivono in aree a rischio ed ogni anno circa 100 milioni di esse si ammalano. Essendo differenti i virus responsabili della malattia, una persona può infettarsi fino a quattro volte nella sua vita. Difatti la guarigione dall’infezione causata da un sierotipo fornisce l’immunità per tutta la vita solo contro quel particolare sierotipo; l’immunizzazione crociata verso gli altri sierotipi è solo parziale e temporanea. Una successiva infezione da parte di un altro sierotipo di Dengue aumenta il rischio di sviluppare la “febbre emorragica dengue o sindrome da shock della dengue (DHF/DSS)”, la forma più grave della malattia e potenzialmente letale.

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

A livello mondiale per l’anno 2022, secondo quanto riportato nel Communicable Di-sease Threats Report (Week 34) dell’ECDC, sono stati segnalati 2.597.067 casi e 2.065 decessi. La maggior parte dei casi sono stati segnalati dal Brasile (1.910.657), Vietnam (145.536), Filippine (82.597), Indonesia (68.903) e Perù (57.469). La maggior parte dei decessi è stata segnalata dal Brasile (774), Vietnam (53), Filippine (319), Indonesia (640) e Perù (72). I cinque paesi che hanno segna-lato la maggior parte dei nuovi casi sono Brasile (83.040), Vietnam (42 103), Filip-pine (17.800), Indonesia (16.590) e Nicaragua (14.482).

Nei primi otto mesi del 2022, nelle Americhe sono stati segnalati in totale 2.247.923 casi di dengue, con un'incidenza di 226,65 casi per 100.000 abitanti. Secondo i dati riportati dalla Pan American Health Organization, nel 2019 è stato registrato il più alto numero di casi di Dengue mai registrati in America, con una proporzione di casi di Dengue grave (0.8%) superiore a quella dei 4 anni precedenti. Sono stati riportati 2.733.635 casi di Dengue, con un tasso di notifica pari a 280/100000 abitanti, con 1206 decessi. Il 44.5% dei casi sono stati confermati dalla disgnosi di laboratorio, e il tasso di fatalità è stato calcolato pari a 0.044% (https://www.who.int/news-room/detail/21-11-2019-who-region-of-the-americas-records-highest-number-of-dengue-cases-in-history-cases-spike-in-other-regions).

Per il 2020, secondo il rapporto epidemiologico annuale dell’ECDC, 26 paesi hanno segnalato 1.957 casi di dengue, di cui 1.820 (93%) sono stati confermati. (Dal 2016 al 2020 non è stata individuata alcuna tendenza evidente nel numero di casi.)

Il tasso di notifica UE/SEE sempre nello stesso anno è stato di 0,5 casi ogni 100 000 abitanti. Tale diminuzione è stata particolarmente pronunciata in Austria, Germania, Italia, Spagna e Svezia. Al contrario, la Francia ha osservato un forte aumento del numero di casi rispetto agli anni precedenti. Sempre nel 2020, la Francia ha riportato la percentuale più alta di casi (70%), se-guita dalla Germania (10%). Il numero di casi ha raggiunto il picco più alto tra gen-naio e agosto con un’età media tra i 25 e i 44 anni sia per gli uomini che per le don-ne. Martinica e Guadalupa rappresentano il luogo di probabile infezione nel 79% dei casi. Sono inoltre stati segnalati sempre dall'UE/SEE1, ventiquattro casi di dengue autoctoni: 13 dalla Francia e 11 dall'Italia. E’ tuttavia essenziale sottolineare una diminuzione del 45% del numero di casi ri-spetto al 2019 (esclusi i dati del Regno Unito). Fattori rilevanti come la diminuzione dei viaggi dovuti alle restrizioni attuate durante la pandemia di COVID-19 e l’uscita del Regno Unito dall’UE nello stesso anno, hanno influenzato il numero di casi se-gnalati rispetto ai relativi tassi di infezione ed è pertanto necessario interpretare i dati con cautela.

Per il 2019, secondo il rapporto epidemiologico annuale dell’ECDC, 27 paesi hanno segnalato 4363 casi di dengue, di cui 4.020 (92%) sono stati confermati. Questi numeri sono circa il doppio dei casi che sono stati riscontrati nel 2018. La Germania ha riportato la percentuale più alta di casi (27%), seguita dalla Francia (21%) e Regno Unito (19%). Il tasso di notifica UE/SEE sempre nel 2019 è stato di 0,9 casi ogni 100.000 abitanti, con il valore più alto per Belgio, Norvegia e Svezia. A livello mondiale, sempre per l’anno 2019, la maggior parte dei casi di dengue sono stati riscontrati in Africa, Americhe, Oceania e Asia.

In Italia, secondo gli ultimi rapporti mensili del Sistema di Sorveglianza Nazionale delle Arbovirosi, dal primo gennaio al 31 agosto 2021, sono stati riscontrati 4 casi confermati di dengue. Tutti gli episodi erano associati a viaggi all'estero con un'età mediana di 29,5 anni e tutti di sesso maschile.

Distribuzione dei casi di Dengue e tassi per 100000 abitanti per paese e anno, UE / SEE, 2016-2020. Dengue - Annual Epidemiological Report for 2020 – ECDC

https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/monitoring/all-annual-epidemiological-reports+

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The Surveillance Atlas Infectious Diseases è uno strumento interattivoche fornisce dati aggiornati sulle zoonosi e ne consente la manipolazione per la creazione di grafici e tabelle.

TRASMISSIONE

La Dengue è trasmessa all’uomo attraverso le punture di zanzare infette della specie Aedes, in particolare Aedes Aegypti ed Aedes Albopictus, le stesse specie di zanzare responsabili della trasmissione dei virus di Zika e Chikungunya.Queste zanzare depongono solitamente le loro uova nell’acqua stagnante di vasi, contenitori, secchi ecc. Sono in grado di vivere sia all’aperto che al chiuso e pungono sia di giorno che di notte.Una femmina di zanzara che acquisisca sangue umano infetto diventa a sua volta infetta, con il virus localizzato a livello dell'apparato digerente. Dopo circa 8-10 giorni il virus invade e colonizza le cellule di altri tessuti, in particolar modo le ghiandole salivari, dalle quali è espulso insieme alla saliva. L'infezione non sembra avere effetti sulla zanzara, che rimane portatrice della malattia per il resto della propria vita.La trasmissione della malattia può avvenire inoltre da madre a figlio o durante la gravidanza o al momento del parto.Infine, ma avviene molto raramente, la Dengue può essere trasmessa attraverso trasfusioni di sangue, trapianto di organi o lesioni da punture di aghi.

MANIFESTAZIONI CLINICHE

La sintomatologia in genere compare dopo un periodo di incubazione di 4-10 giorni successivi alla puntura di una zanzara infetta. La febbre elevata è generalmente accompagnata almeno da due dei seguenti sintomi: mal di testa, dolore retrorbitale, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, dolori alle articolazioni, alle ossa o ai muscoli ed eritema cutaneo.Circa 1 su 20 pazienti con malattia da virus dengue sviluppa la malattia grave che può portare a serie complicazioni fino al decesso. La fase critica si ha circa 3-7 gg dopo l’insorgenza dei sintomi con la comparsa di alcuni segnali importanti come gravi dolori addominali, gengive che sanguinano, vomito sanguinolento, respiro affannoso e stanchezza. Nelle 24-48 ore successive possono verificarsi peggioramenti delle condizioni fino a grave perdita di sangue che può portare a shock (o accumulo di liquidi con difficoltà respiratoria), disfunzioni gravi di alcuni organi ed insufficienza cardiaca. E’ consigliabile perciò rivolgersi immediatamente ad un medico o recarsi nella struttura ospedaliera più vicina per evitare complicazioni e rischio di morte.

TASSONOMIA

Il virus della Dengue (DENV) è un virus RNA a catena singola di polarità positiva appartenente al genere Flavivirus (famiglia Flaviviridae). Si suddivide in 5 diversi sierotipi (DENV-1, 2, 3, 4 e 5), caratterizzati da una composizione genomica differente e varietà nei loro antigeni di superficie. Ciascun sierotipo può essere ulteriormente suddiviso in genotipi in base alle differenza nella composizione del genoma.

Strumento di riconoscimento delle zanzare
 

PATOGENESI ED INFEZIONE

Quando la zanzara punge un essere umano, il virus penetra la cute insieme alla saliva dell’insetto. All’interno dell’organismo si lega ai leucociti, all’interno dei quali si riproduce. I leucociti si spostano quindi verso i linfonodi e rispondono all’infezione con la produzione di numerosi fattori, tra cui l’interferone, responsabili della maggior parte delle manifestazioni cliniche. La produzione di interferone attiva anche la produzione di anticorpi diretti contro antigeni virali, che permettono l'opsonizzazione e la conseguente fagocitosi da parte di cellule specializzate. Alcuni di essi però, non legando ottimamente l'antigene, trasportano il virus lontano dai lisosomi del fagocita, in modo che esso non sia distrutto ma possa continuare a replicare.

TERAPIA

In caso di malattia è necessario tenere il paziente a riposo quanto più possibile. La febbre alta deve essere controllata con la somministrazione di paracetamolo ogni 6 ore (massimo 4 volte al giorno). E’ importante prevenire la disidratazione e recarsi al pronto soccorso nel caso in cui compaia uno di questi sintomi:

  • Diminuzione della produzione di urina
  • Mancanza di lacrime durante il pianto del bambino
  • Secchezza di bocca, labra e lingua
  • Occhi infossati
  • Svogliatezza, agitazione o confusione
  • Battito cardiaco accelerato (>100 bpm)
  • Mani e piedi freddi e sudati

 

Dopo la scomparsa della febbre, è necessario fare ritorno al pronto soccorso nel caso compaia uno dei seguenti sintomi:

  • Forte dolore al ventre o vomito persistente
  • Comparsa di macchie rosse sulla pelle
  • Sanguinamento di naso e gengive
  • Presenza di sangue dallo stomaco o dalle feci
  • Sonnoloenza o irritabilità
  • Difficoltà respiratoria

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